Daniele Nicolosi (1981) vive e lavora a Milano. Studia alla facoltà di Disegno Industriale al Politecnico di Milano e contemporaneamente compie un percorso artistico caratterizzato dalle pioneristiche incursioni nei luoghi urbani sul finire degli anni ’90, che lo portano a divenire da subito uno dei protagonisti dell’arte di strada italiana e internazionale, realizzando numerosi wallpaintings in Italia, Europa, Russia e Americhe; oggetto di recensioni di Woostercollective, New York Times e Artforum. Giungendo poi alla progressiva definizione di un rapporto dialettico e orizzontale con l’identità comune intesa come sintesi sincronica tra l’opera e il fruitore, all’interno di uno spazio condiviso.
Negli anni ’10 si laurea in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera e il suo lavoro punta a raggiunge un’essenziale modalità espressiva atta alla commistione dei linguaggi dell’arte, dell’architettura e del teatro attraverso azioni performative, slittamenti e atteggiamenti anacronistici. Negli ultimi anni l’intenso tracciato, condotto tra pittura, scultura, disegno, fotografia, installazione, video e audio, è capace di antecedere la cultura mediale, confluendo forme di concezione dell’opera tradizionalmente scisse tra di loro: quella ideale con quella locale e intrinseca dei luoghi e dei contesti nei quali si concretizza. L’esperienza agita all’interno del sottile limite di demarcazione tra pubblico e privato, tra cultura ufficiale e alterità, tra collettività e identità, è stata accolta da sedi istituzionali quali Palazzo Reale, Fondazione Arnaldo Pomodoro e PAC di Milano, Young Biennal of Moscow, SAP Museum di Walldorf, MACRO di Roma, MART di Rovereto e da spazi alternativi come Kunsthaus Tacheles di Berlino, Esposizione Universale 2015 e C.C. San Vittore di Milano. Ha realizzato progetti di grafica d’arte per MPS e RCS e firmato scenografie per Teatro Stabile D’Abruzzo e Teatro Sociale di Sondrio. La casa editrice Skira dedica una monografia ai suoi esordi e Silvana Editoriale, nel 2022, all’intera opera.
“Dagli anni novanta sono interessato all’eredità culturale che ha lasciato il situazionismo e a mettere in pratica contenuti che abbiano origine nel tessuto urbano e sociale”.