“MUTA” è un termine carico di significati culturali e simbolici. Da un lato evoca la muta animale, simbolo di rinnovamento fisico ed emotivo, un atto necessario per lasciare andare il passato e abbracciare una nuova forma di esistenza. Dall’altro, evoca una condizione che molte donne si trovano a vivere di fronte a modelli imposti dalla società o ereditati dalla famiglia. È il simbolo di un silenzio forzato, di un’identità soffocata, ma anche di una trasformazione latente.
Muta è un’indagine artistica sul complesso rapporto tra sostegno e costrizione nel corpo femminile, esplorato attraverso un approccio multidisciplinare che intreccia arte, scienza e riflessione sociale. Il progetto invita a una profonda riflessione sulla libertà e sui limiti imposti dalla società alle donne.
Un’analisi anatomica mappando i punti di scarico del peso, le aree di piacere e i nodi energetici nel corpo femminile. Questa fase trasforma l’anatomia in metafora, svelando i costrutti culturali che influenzano il movimento e l’identità femminile.
I punti identificati ispirano la creazione di imbracature, cucite a mano, con tessuto in ortica, una pianta simbolo di dualità: cura e protezione, ma anche pungente e difensiva. Queste opere, concepite come strumenti di riflessione e non da indossare, rappresentano le tensioni tra costrizione e liberazione. Piccole sculture in ceramica completano il progetto, rafforzando il legame tra corpo e materia. Le imbracature, realizzate con meticolosa artigianalità, trasformano elementi naturali in oggetti carichi di significato, evocando resilienza e trasformazione.
Ogni imbracatura, appesa con cura racconta di una struttura lasciata e non più scelta per essere indossata. Simbolo di ambiguità del sostegno, mostrando come possa trasformarsi in costrizione. Muta, invita a rompere le catene invisibili che limitano l’autodeterminazione femminile, promuovendo consapevolezza e libertà, diventando così un viaggio emotivo e trasformativo, che stimola nuove prospettive di cambiamento.