RESIDENZA
Paesaggi Liquidi
agosto — settembre 2024
residenza terminata
Residenza su invito
In previsione della prossima edizione di “Festival Maestrale”, l’Associazione Amici di Duccio intende confermare il proprio impegno nel sostenere e promuovere in modo continuativo l’opera creativa degli artisti che nel tempo sono stati coinvolti nelle proprie iniziative. In questa prospettiva si pone di fatto la scelta dell’Associazione di dare seguito e concretizzare gli esiti attuali di un progetto artistico che Isabella Nazzarri e Anna Caruso, due giovani artiste visive, hanno condotto all’insegna di una costante riflessione sul fluire delle idee nel tempo, che ha improntato in modo determinante il loro lavoro artistico.
Nel 2019, durante un periodo di residenza artistica presso Santa Giulia Frantoio Arte (Piombino, LI), sede secondaria dell’Associazione, Nazzarri e Caruso hanno lavorato sul concetto di “paesaggio liquido”, dando il via a riflessioni e cambiamenti nel loro successivo lavoro che le hanno accompagnate negli anni fino ad oggi.
La proposta che l’Associazione intende porre all’attenzione di Casa degli Artisti si configura appunto nella realizzazione di un progetto di restituzione di queste riflessioni nella forma di un allestimento tipo “open studio”, caratterizzato da un tessuto strutturale installativo, una sorta di fucina creativa segnata dalla presenza di due installazioni site-specific, che lavorano in stretto contatto con l’idea della fluidità e dell’impronta mnemonica che ha improntato negli anni scelte e identità creative delle due artiste.
Anna Caruso presenta un’installazione immersiva site-specific su livelli e trasparenze differenti, nella quale sarà determinante il ruolo e il dialogo con lo spettatore, che entrerà a far parte dell’opera stessa, interagendo e muovendosi all’interno. L’ambiente si riscopre come terreno fertile di contaminazioni ed evanescenze mnemoniche, attraverso una narrazione evocativa fatta di spazi, assenze e presenze in relazione alla riflessione su identità e memoria. Alcune tele vengono esposte sulle pareti come un segreto da svelare da parte dello spettatore.
Isabella Nazzarri propone un’installazione site-specific nella dimensione dello studio d’artista. Opere su carta allestite alle pareti in dialogo con un archivio personale di oggetti creati e trovati, esposti su tavoli di legno. Il paesaggio come luogo sacro di immersione e individuazione, e di ricongiungimento con una coscienza collettiva appartenente al mondo antico. Il laboratorio d’artista diviene una fucina di esperimenti e ricerche, attraverso una continua raccolta di simulacri, immagini evocative, parole magiche.