Does water have a space in water?

Da giovedì 12 dicembre Sofiya Chotyrbok, artista selezionata per la residenza AAA Atelier Aperti per Artista, aprirà le porte del suo studio per mostrare l’installazione site-specific Does water have a space in water?

“Il lavoro di Sofiya Chotyrbok è incentrato sul tema della memoria come materia fluida, che il vissuto plasma giorno dopo giorno, ma che al contempo rappresenta il bagaglio indispensabile per la proiezione di una visione.  Riprendendo alcune riflessioni di Bergson contenute in un saggio sulla relazione tra corpo e spirito, possiamo rapportare la memoria dello spirito all’archivio video famigliare dell’artista, che rappresenta, in quanto coscienza del passato immagazzinata per immagini, la matrice generativa del progetto. L’archivio è indagato, consumato, sminuzzato e stravolto, sino a congiungersi con la memoria meccanica del corpo nell’atto performativo, generando un ponte tra passato e futuro nel quale la memoria si dispiega e agisce come materia viva.

Does water have a space in water? è una installazione ambientale site-specific, in forma di video-performance. L’ambiente immersivo dell’opera appare straniante, permeandosi attorno alla fitta trama di riflessioni e ribaltamenti, che ne acuiscono il carattere onirico e destabilizzante. L’acqua è in sé guida e strumento di rappresentazione, nucleo concettuale ed espediente narrativo. Fluente e massiva, nebulizzata ed enigmatica, si fa barriera o aura misteriosa, assumendo i caratteri di baluardo o chimera.

Attinge ad un ricordo biografico di Sofiya Chotyrbok, figlia di immigrati ucraini, che a sua volta è giunta in Italia in tenera età. É perciò naturale il richiamo all’elemento ogni qualvolta l’artista si interroghi sullo spazio del migrante in un mondo globalizzato, dilaniato al contempo da nazionalismi e frammentato dalle sue innumerabili linee di confine. Il corto circuito insito nel titolo ne astrae ulteriormente il concetto, riportandolo alla condizione umana come costante necessità di definire del proprio spazio materiale e psicologico all’interno della società. L’espediente del manufatto che copre il capo dell’artista evoca la memoria domestica d’infanzia, riportandoci in quella stessa casa che, parafrasando Bachelard, ci fa dire che saremo abitanti del mondo malgrado il mondo. Nella sua complessa totalità, l’opera acuisce paradossi e contraddizioni tra due pulsioni profondamente umane: la costruzione di ponti per la conoscenza e di mura per l’arroccamento, frutti del medesimo ingegno progettuale. L’acqua sopravanza questa frattura, fluendo attraverso le crepe di ogni barriera e scavando nuovi passaggi per raggiungere e nutrire ogni lembo di terra.” Testo di Gaetano Corica

Lo studio sarà visitabile fino al 21 dicembre dalle 17.00 alle 19.30.

The event is finished.

Data

21 Dic 2024
evento passato

Ora

18:00 - 21:00

Tipologia

Open Studio

Luogo

Atelier Nagasawa
Primo Piano

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