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Contenuto Rimosso. Il fuoco nel Quadrato
Contenuto Rimosso. Il fuoco nel Quadrato
di Chiara Trivelli, Viaindustriæ Publishing
Modera: Alessandra Pioselli, critica d’arte
Intervengono: Chiara Trivelli, artista, Stefano Boccalini, artista, e Emanuele De Donno, editore ViaIndustriæ
da remoto Emilio Fabbro, vicesindaco e assessore al territorio del Comune di Lorenzago di Cadore e rappresentante del CAI Comitato 30 luglio
A partire dal libro di Chiara Trivelli, Contenuto Rimosso. Il fuoco nel Quadrato, dedicato al progetto omonimo, dal 2012 a Lorenzago di Cadore, nelle Dolomiti Bellunesi, la discussione intende interrogarsi sui modi di operare delle pratiche artistiche contemporanee in relazione ai territori colpiti dal fenomeno dello spopolamento e dall’abbandono. In che modo le pratiche artistiche oggi più sperimentali rispondono a questi fenomeni allontanandosi da un’idea di sviluppo territoriale economicista, basato sulla monocoltura turistica? In che modo, andando al di là delle strategie di marketing, contribuiscono alla costruzione di presidi territoriali, avendo come orizzonte la creazione di nuove istituzioni culturali su base comunitaria, laboratori permanenti di sperimentazione e ricerca?
Nelle parole dell’artista, Chiara Trivelli, il progetto Contenuto Rimosso “affronta la questione dello spopolamento delle aree montane, sperimentando un’arte di comunità laddove sopravvivono forme di vita comunitarie che hanno una tradizione secolare”. Il progetto è basato sulla “logica della solidarietà”, sulla “partecipazione dal basso”, su “l’alleanza possibile” fra artista, cittadinanza e comunità locali. Contenuto Rimosso ruota attorno a “l’invenzione di una nuova tradizione” attraverso la “ritualizzazione di una ricorrenza”: “l’approccio anti-monumentale di Contenuto Rimosso consiste nel fatto che il progetto non pone i cittadini di fronte a un’immagine celebrativa della storia locale ma attiva un processo di messa in discussione della memoria”. Il dispositivo creato dall’artista attiva così una “contro-immagine”, che supera gli stereotipi.
Il critico d’arte Alessandra Pioselli, sottolineandone la “temporalità aperta”, ha riconosciuto come “arte civica” e caso studio “significativo” quello costruito dalla Trivelli con Contenuto Rimosso, “per i modi di una partecipazione non strumentale, non ornamentale”, perché ha “dato voce agli abitanti, accreditando la centralità del loro ruolo per la vita pubblica”. Secondo Pioselli, un progetto d’arte pubblica è “esattamente il dispositivo di questa attivazione civica”, e può contribuire a “ripensare le terre alte”, “proiettandosi nella riflessione che attraversa l’Italia sull’abitare i territori non metropolitani”.
A sostegno del progetto di Chiara Trivelli si è costituito negli anni un comitato cittadino, formalizzatosi nel 2018 come Comitato 30 luglio e il cui statuto è stato scritto dalla stessa artista. Il Comitato 30 luglio può essere considerato un esempio di “committenza civica”, un caso in cui sono i cittadini i committenti dell’opera d’arte, aprendo nuove prospettive e interrogativi: quali alleanze possiamo stringere affinché siano riconosciute, valorizzate e sostenute le pratiche artistiche socialmente impegnate, che resistono all’estrattivismo, che non concepiscono i luoghi come vetrine alienanti, ma lavorano “per e con la comunità”, “non rappresentano il territorio ma lo costruiscono”?