
Come le stelle del firmamento
Cosa tiene assieme un popolo e il suo Dio?
Cosa lega realmente una comunità – in carne e ossa come in digitale – alle sue divinità?
Come le stelle del firmamento è la storia di Dio e di Io, vale a dire di una leader politica e del suo profeta/social media manager: se nell’Antico Testamento i profeti prestavano il loro volto e la loro voce alla divinità per comunicare con il Popolo Eletto, in questo caso Io opera dietro un Sacro Schermo dove l’unica presenza sembra essere quella della leader divina.
Una relazione complementare, quasi simbiotica, un viaggio comune nel deserto verso la Terra Promessa in una campagna elettorale che sembra non avere mai fine.
Ma di fronte a un mondo che muta sempre più velocemente, anche ciò che sembra scolpito nella pietra è destinato a cambiare, e il rapporto tra Dio e Io non fa eccezione; quel rapporto apparentemente immutabile in virtù di un patto di alleanza comincia infatti a mutare, man mano che nella mente del profeta nascono dubbi sempre più laceranti: quale potere può avere ancora un “vecchio Dio” di fronte a un “tempo nuovo”? Quale valore mantengono ancora quei valori e ideologie nei quali un’antica divinità si ostina a credere, di fronte a un mondo in cui i concetti stessi di realtà e verità perdono sempre più il loro significato obiettivo? E in questo nuovo mondo, qual è il ruolo che spetta a un Popolo Eletto sempre più perso e alla deriva?
Sulla base di queste domande, esistere – in quanto profeta/social media manager – a Io non basta più: in questo tempo nuovo, anche la sua stessa natura è chiamata a cambiare, forse andando a sostituirsi a quella dello stesso Dio una volta centro di tutto; una nuova divinità, il cui potere sfugge alle classiche categorie del passato, e abbraccia confini finora inimmaginabili.
TEMI
I social network sono reti che tengono insieme una moltitudine di individualità che formano collettività virtuali non troppo dissimili dai popoli dei Testi Sacri.
Emblematiche sono le pagine social attraverso le quali i leader politici comunicano con i propri elettori: ad esse lavorano team instancabili di social media manager che, celandosi dietro l’immagine del leader, parlano a un popolo di followers, giocando sul confine labile dell’identità tra profilo social e leader stesso.
La forte verticalità che si innesca tra la figura politica e i follower, che in realtà nasconde una triangolazione con i social media strategist, è assimilabile al rapporto che si crea nell’Esodo biblico tra Dio, il Popolo Eletto e il profeta Mosè. In linea con questo legame con la natura di certe religioni monoteiste, in questo mondo di eterne incertezze, le moltitudini sentono il costante bisogno di avere al proprio fianco uno “scoglio sicuro”, un Monte Sacro, una divinità alla quale affidare la propria salvezza, in un rapporto di esclusività che assume la natura di un vero e proprio Patto che lega un Dio al suo Popolo Eletto, elevando quest’ultimo sul resto del Creato.
In questo contesto, Io costituisce innanzitutto l’incarnazione di questi “profeti”, ma anche – da un certo momento del testo in poi – di quelle nuove figure che a fronte del loro potere assieme economico, politico e tecnologico controllano il mezzo digitale in una maniera ben diversa – e ben più pericolosa – dei social media manager. E sulla base di quest’arco – così come di quello, parallelo, vissuto dalla figura di un “vecchio Dio” disposto a tutto per non perdere il suo antico potere – il nostro progetto intende interrogarsi sulla costruzione del potere attraverso la narrazione e lo storytelling propri dei mezzi social/digitali, e sul confine tra corpo politico e corpo/corpi virtuali/reali.
In conclusione, Come le stelle del firmamento intende esplorare la tematica della fede nel senso più ampio del termine, nella sua stretta relazione con la sfera del potere e della fascinazione carismatica e amorosa, alla ricerca delle luci e delle ombre del rapporto che lega una massa e un’autorità/divinità, qualunque forma essa possa assumere.