Anthroday – #M60 Utopie bandite! La Furia del Ermitaño, un teatro sonoro della follia

Con Manuel Contreras Vázquez, artista, Nicola Scaldaferri, antropologo e etnomusicologo, Università degli Studi di Milano, e Matteo Bianchi, progettista culturale di Casa degli Artisti

Parola chiave: Conflitti

L’antropologo Nicola Scaldaferri dialoga in un laboratorio tra arte e musica con il compositore e polistrumentista Manuel Contrera Vázquez e con la moderazione di Matteo Bianchi, progettista culturale di Casa degli Artisti.

Partendo dal lavoro di Contreras Vázquez legato al rapporto musica, sonorità e linguaggi in contesti culturali plurali, il laboratorio esplora le influenze, le esperienze e le modalità di percezione e di creazione culturale in proiezione di futuri possibili.

Il Cile è un paese sudamericano con una importante componente di Prime Nazioni, alcuni di cui rappresentanti e discendenti vivono ancora sul territorio continentale e insulare. La presenza di elementi appartenenti alle Prime Nazioni Sudamericane si manifesta in ambiti sociali, artistici e anche politici. Questa presentazione introduce tre brani che Vasquez ha composto tra il 2014 e il 2021 e possono illustrare come i compositori incorporano l’eredità di questi popoli, avvicinandosi molte volte a degli elementi che non costituiscono oggetti o materiali artistici ma che arrivano alla propria pratica compositiva provenienti da un tutto culturale interconnesso dove neppure la parola musica definisce una pratica sonora o un oggetto artistico . Inoltre, i processi creativi informati da questi elementi non artistici non hanno un impatto solo sul risultato sonoro delle composizioni, ma offrono anche un terreno di esplorazione con possibili ripercussioni sugli aspetti culturali della società o persino sulle relazioni tra le società e i loro contesti ambientali o naturali . Queste agentività (agency) o capacità degli elementi delle Prime Nazioni di agire al di là del loro contesto storico e sociale, rivelerebbero una potenzialità per riorganizzarsi in nuovi territori – come è successo durante le proteste sociali nel Cile del 2019 – spesso senza l’intervento o l’influenza dei soggetti che possano controllare la forza vitale di questi patrimoni. La autonomia di oggetti o, tornando alla musica in genere, la autonomia dei materiali, è stata oggetto di riflessioni come quella del compositore Helmuth Lachenmann (nato nel 1935), quando affermava che “ogni percezione, ogni evento sonoro è carico di qualità prima ancora che il compositore inizi a utilizzarlo”. L’idea di Lachenmann sovverte l’idea che i creatori agiscano solo sui materiali e sulla percezione, dando spazio a una concezione sinergica in cui i compositori ricevono l’influenza di una connotazione storica o culturale, o come in questo caso, dell’eredità delle Prime Nazioni, come fattore modellante nella loro pratica artistica e, estendendo l’idea oltre le arti, delle società moderne che configurano la loro risposte ai problemi sociali, estetici e politici che stanno affrontando oggi.

 

INFORMAZIONI PRATICHE

sabato 22 febbraio ore 18.00 – 19.00

Laboratorio su prenotazione, per partecipare scrivere una mail a susanna.ravelli@itard.eu

Data

22 Feb 2025

Ora

18:00 - 19:00

Tipologia

Workshop

Luogo

Atelier Secondo Piano
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