Neutopica

2023

arti visive

Neutopica ha lo scopo di attivare modalità collaborative di residenza artistica transdisciplinare in spazi in disuso, basandosi sulla co-abitazione, sulla condivisione di pratiche e sulla ibridazione dei saperi. Il team direttivo è composto da Marta Meroni, Edoardo Mozzanega e Chiara Prodi, insieme a Flavia Passigli, Lucia Palladino, Alex Piacentini. La progettazione è stata co-ideata a partire dal 2019 anche da Eleonora Buono, Tørk Egeberg, Emanuela Gussoni, Barbara Novati, Angelica Villa, e attraversata da una rete più ampia di persone, tra cui oltre 80 artist3 e creativ3.

Neutopica genera un discorso sulla casa e sul fare casa, una “eco-ecologia” che ripensa l’utopia come domesticità diffusa, dove gli aspetti del quotidiano diventano utili per darle forma, immaginando relazioni, collaborazioni e rituali intra e interspecifici, e continuando ad interrogarsi sulle modalità del fare mondo, facendone un esercizio pratico di utopia possibile. Intendendo così la ricerca e l’azione artistica come strumenti per la creazione di nuove forme e narrazioni dell’abitare il pianeta, co-immaginando modalità di convivenza con la specificità degli spazi, dei paesaggi e dei territori. Neutopica vive così nel dialogo tra il selvatico e il domestico, tra gli spazi marginali e luoghi centrali del linguaggio e della produzione artistica.

Neutopica

Neutopica ha lo scopo di attivare modalità collaborative di residenza artistica transdisciplinare in spazi in disuso, basandosi sulla co-abitazione, sulla condivisione di pratiche e sulla ibridazione dei saperi. Il team direttivo è composto da Marta Meroni, Edoardo Mozzanega e Chiara Prodi, insieme a Flavia Passigli, Lucia Palladino, Alex Piacentini. La progettazione è stata co-ideata a partire dal 2019 anche da Eleonora Buono, Tørk Egeberg, Emanuela Gussoni, Barbara Novati, Angelica Villa, e attraversata da una rete più ampia di persone, tra cui oltre 80 artist3 e creativ3.

Neutopica genera un discorso sulla casa e sul fare casa, una “eco-ecologia” che ripensa l’utopia come domesticità diffusa, dove gli aspetti del quotidiano diventano utili per darle forma, immaginando relazioni, collaborazioni e rituali intra e interspecifici, e continuando ad interrogarsi sulle modalità del fare mondo, facendone un esercizio pratico di utopia possibile. Intendendo così la ricerca e l’azione artistica come strumenti per la creazione di nuove forme e narrazioni dell’abitare il pianeta, co-immaginando modalità di convivenza con la specificità degli spazi, dei paesaggi e dei territori. Neutopica vive così nel dialogo tra il selvatico e il domestico, tra gli spazi marginali e luoghi centrali del linguaggio e della produzione artistica.

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