Liana Ghukasyan, nata in Germania nel 1986 ma cresciuta in Armenia, nella regione Vahan nella provincia di Gegharkunik sul confine dell’Azerbaijan. Lavora e vive a Milano.
La schiena curva della mia nonna,
la croce sulla montagna nel mio villaggio,
la marmellata, l’odore dello sparo,
una linea gialla, due linee gialle, una linea rossa, il confine,
le spine, i fiori, la mia Armenia è una donna ferita ma in vita,
i corpi che non parlano mai, la paura, i corpi liberi come i nostri cavalli,
le mie cicatrici, non è mai abbastanza, ed è abbastanza presto per sparire
Anush la soldatessa, Anush l’opera lirica, Anush la mia figlia,
mamma sei un cuore che cammina, le mie insicurezze come donna, madre, come anima.
La disciplina severa come il ghiaccio con me stessa, mio padre in divisa, le emozioni vanno educate.
Rigida, severa e fragile, non aver paura,
Il treno di tutti i giorni, gli alberi, noi siamo come gli alberi, non possiamo fiorire tutto l’anno.
Ogni volta che torno a casa, voglio abbracciare la mia Madre, non lo faccio mai, Sacro, Dio, Fede,
Una vita per vivere, una per lottare, ed una per emozionare ed emozionarsi.
2015 Biennale a Tirana, Albania – padiglione armeno.
2016 “Premio Morlotti” Imbersago.
2011 “Paolo Parati Rinasci Arte” concorso Milano.
2012 Entra a far parte dell’Unione Artisti della Repubblica Armena.
2010 “Premio Amici di Brera” Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.