Eleonora Roaro

2020

arti visive

Eleonora Roaro (Varese, 1989) è artista visiva e ricercatrice. Ha studiato Fotografia (BA – IED, Milano), Arti Visive e Studi Curatoriali (MFA – NABA, Milano) e Contemporary Art Practice (MA – Plymouth University, Plymouth). Tra alcune esposizioni personali recenti: “Loops”, Luisa Catucci Gallery, Berlino, 2017 e “Instabilità, equilibro ed infinito”, Studio Dieci, Vercelli, 2014; i video-screening “Video del giorno” (MACRO Asilo di Roma, 2019); Generazione Critica #6 (Fondazione Modena Arti Visive, Modena, 2019); “Videoformes 2019 Festival International d’Arts Numériques” (Maison de la Culture, Clermont-Ferrand); tra le mostre collettive ha parecipato a “32th Festival Les Instants Vidéo” (Marsiglia, 2019), “Celeste Prize 2017” (OXO Tower Wharf Londra 2017); “La Luna è una lampadina” (Triennale, Milano, 2017), “Stoner. Landing Pages” (Spazio Alviani, Pescara, 2016); “Mediterranea17” (Fabbrica del Vapore, Milano, 2015); “28th Festival Les Instant Video” (Friche La Belle de Mai, Marsiglia, 2015). Ha partecipato a diversi festival come “The Gifer” (Galleria Sabauda, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo Nazionale del Cinema, Torino, 2017); “Miami New Media Festival” (Whynwood, Miami, 2015). Scrive per diverse riviste di arte contemporanea e cinema (Alfabeta2, D’ARS, Doppiozero, ed Espoarte). Vive e lavora a Milano.

La pratica artistica di Eleonora Roaro riguarda le immagini in movimento, con un particolare interesse per il video e l’archeologia del cinema.Attualmente si occupa della relazione tra architetture del cinema e spettatori nella percezione di immagini in movimento attraverso le pratiche d’archivio. La sua ricerca indaga il cinema inteso come luogo di aggregazione e scambio all’interno della comunità, in quanto l’esperienza del cinema non è solo il film proiettato, ma la partecipazione a un rituale collettivo. Da questa premessa l’artista mira a riattivare, attraverso materiale d’archivio e testimonianze orali, l’esperienza del Cinema Garibaldi (attivo dal 1906 al 1962; come cinema Paris dal 1964 al 1989; come Multisala Brera dal 1994 al 2008) situato al civico 99 di corso Garibaldi, a pochi metri da Casa degli Artisti. Con la sua sala da seicento posti è stato un importante cinema di terza visione della città, rappresentando un luogo di aggregazione e scambio culturale per la comunità. Il progetto invita i cittadini milanesi a condividere i propri ricordi legati al cinema. Il materiale raccolto e il processo stesso di scambio tra l’artista e i cittadini sono parte del progetto di residenza presso Casa degli Artisti e di un archivio digitale che verrà sviluppato ad hoc.


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Eleonora Roaro

Eleonora Roaro (Varese, 1989) è artista visiva e ricercatrice. Ha studiato Fotografia (BA – IED, Milano), Arti Visive e Studi Curatoriali (MFA – NABA, Milano) e Contemporary Art Practice (MA – Plymouth University, Plymouth). Tra alcune esposizioni personali recenti: “Loops”, Luisa Catucci Gallery, Berlino, 2017 e “Instabilità, equilibro ed infinito”, Studio Dieci, Vercelli, 2014; i video-screening “Video del giorno” (MACRO Asilo di Roma, 2019); Generazione Critica #6 (Fondazione Modena Arti Visive, Modena, 2019); “Videoformes 2019 Festival International d’Arts Numériques” (Maison de la Culture, Clermont-Ferrand); tra le mostre collettive ha parecipato a “32th Festival Les Instants Vidéo” (Marsiglia, 2019), “Celeste Prize 2017” (OXO Tower Wharf Londra 2017); “La Luna è una lampadina” (Triennale, Milano, 2017), “Stoner. Landing Pages” (Spazio Alviani, Pescara, 2016); “Mediterranea17” (Fabbrica del Vapore, Milano, 2015); “28th Festival Les Instant Video” (Friche La Belle de Mai, Marsiglia, 2015). Ha partecipato a diversi festival come “The Gifer” (Galleria Sabauda, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo Nazionale del Cinema, Torino, 2017); “Miami New Media Festival” (Whynwood, Miami, 2015). Scrive per diverse riviste di arte contemporanea e cinema (Alfabeta2, D’ARS, Doppiozero, ed Espoarte). Vive e lavora a Milano.

La pratica artistica di Eleonora Roaro riguarda le immagini in movimento, con un particolare interesse per il video e l’archeologia del cinema.Attualmente si occupa della relazione tra architetture del cinema e spettatori nella percezione di immagini in movimento attraverso le pratiche d’archivio. La sua ricerca indaga il cinema inteso come luogo di aggregazione e scambio all’interno della comunità, in quanto l’esperienza del cinema non è solo il film proiettato, ma la partecipazione a un rituale collettivo. Da questa premessa l’artista mira a riattivare, attraverso materiale d’archivio e testimonianze orali, l’esperienza del Cinema Garibaldi (attivo dal 1906 al 1962; come cinema Paris dal 1964 al 1989; come Multisala Brera dal 1994 al 2008) situato al civico 99 di corso Garibaldi, a pochi metri da Casa degli Artisti. Con la sua sala da seicento posti è stato un importante cinema di terza visione della città, rappresentando un luogo di aggregazione e scambio culturale per la comunità. Il progetto invita i cittadini milanesi a condividere i propri ricordi legati al cinema. Il materiale raccolto e il processo stesso di scambio tra l’artista e i cittadini sono parte del progetto di residenza presso Casa degli Artisti e di un archivio digitale che verrà sviluppato ad hoc.

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