Damp

2023

arti visive

Il collettivo damp nasce nel 2017 come progetto non intenzionale dall’incontro di Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò, Adriano Ponte, tuttə formatəsi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. La ricerca del gruppo ruota attorno all’interesse per la natura temporanea delle cose – dalle forme di vita alle idee – e al dialogo con le specificità dei luoghi, che lo porta spesso a lavorare in contesti di residenza artistica.

Utilizzando il lichene come paradigma di una convivenza simbiotica, damp pone attenzione all’interconnessione che attraversa le pluralità e specificità di qualsiasi organismo. Tramite questa prospettiva politica, il concetto di “individuo” – quel tutto omogeneo, unico, liscio che è posto alla base della nostra struttura sociale – viene meno. Uno scoprirsi composti che provoca un’ angoscia analoga a quella che si prova per la morte e la decomposizione. Sulla scia di questa linea di demarcazione sbiadita, damp vuole impiantare un discorso corale per parlare di un mondo promiscuo, che emerge irregolarmente dalla sovrapposizione di attività di molti agenti, umani e non.


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Il collettivo damp nasce nel 2017 come progetto non intenzionale dall’incontro di Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò, Adriano Ponte, tuttə formatəsi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. La ricerca del gruppo ruota attorno all’interesse per la natura temporanea delle cose – dalle forme di vita alle idee – e al dialogo con le specificità dei luoghi, che lo porta spesso a lavorare in contesti di residenza artistica.

Utilizzando il lichene come paradigma di una convivenza simbiotica, damp pone attenzione all’interconnessione che attraversa le pluralità e specificità di qualsiasi organismo. Tramite questa prospettiva politica, il concetto di “individuo” – quel tutto omogeneo, unico, liscio che è posto alla base della nostra struttura sociale – viene meno. Uno scoprirsi composti che provoca un’ angoscia analoga a quella che si prova per la morte e la decomposizione. Sulla scia di questa linea di demarcazione sbiadita, damp vuole impiantare un discorso corale per parlare di un mondo promiscuo, che emerge irregolarmente dalla sovrapposizione di attività di molti agenti, umani e non.

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