In seguito agli studi presso la facoltà di Architettura dell’Università IUAV di Venezia si forma nell’ambito della curatela del contemporaneo all’Accademia di Brera a Milano, dove oggi è tutor didattica presso il biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali. Dal 2016 al 2020 è Exhibition Director di Fondazione Converso, uno spazio di produzione artistica e culturale a Milano con sede presso l’ex chiesa di San Paolo Converso. Qui si dedica allo sviluppo di progetti site-specific di artisti quali Will Benedict, Yngve Holen, Allan Kaprow, Inge Mahn, Franco Mazzucchelli, Keith Sonnier e molti altri. A partire dal 2020 cura insieme a Giacomo Pigliapoco What Is the City But the People? presso l’Urban Center della Triennale di Milano. Composto da una mostra (Milano piano zero, 2021), un public program (2021) e una pubblicazione (2023), il progetto di ricerca indaga il rapporto di interdipendenza tra la città e i suoi abitanti. Oggi la sua ricerca si concentra principalmente sulle pratiche time-based e sull’indagine di linguaggi liminari, al confine tra ambiti apparentemente distanti tra loro.
Chiara Spagnol
2022
arti visive
In seguito agli studi presso la facoltà di Architettura dell’Università IUAV di Venezia si forma nell’ambito della curatela del contemporaneo all’Accademia di Brera a Milano, dove oggi è tutor didattica presso il biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali. Dal 2016 al 2020 è Exhibition Director di Fondazione Converso, uno spazio di produzione artistica e culturale a Milano con sede presso l’ex chiesa di San Paolo Converso. Qui si dedica allo sviluppo di progetti site-specific di artisti quali Will Benedict, Yngve Holen, Allan Kaprow, Inge Mahn, Franco Mazzucchelli, Keith Sonnier e molti altri. A partire dal 2020 cura insieme a Giacomo Pigliapoco What Is the City But the People? presso l’Urban Center della Triennale di Milano. Composto da una mostra (Milano piano zero, 2021), un public program (2021) e una pubblicazione (2023), il progetto di ricerca indaga il rapporto di interdipendenza tra la città e i suoi abitanti. Oggi la sua ricerca si concentra principalmente sulle pratiche time-based e sull’indagine di linguaggi liminari, al confine tra ambiti apparentemente distanti tra loro.